Mossa dalla sua passione per i viaggi in terre dagli intensi richiami odorosi, l'Officine è lieta di annunciare l'arrivo di quattro profumazioni - frutto di una collezione rivisitata - che si aggiungono all'assortimento permanente.
Si perpetua così l'entusiastica, seppur laboriosa, impresa di comporre un'autentica biblioteca dei profumi di respiro universale.
A parte lo shock visivo, la prima cosa che colpisce il viaggiatore quando arriva in una terra lontana è il profumo che aleggia nell'aria, complesso e ammaliante, di spezie sconosciute e fiori di bouganville, di terra bagnata, linfe di alberi e piante o incensi essenziali, fumi mistici e profani aromi di piatti tutti da scoprire...
Quale che sia l'origine, questo profumo non verrà dimenticato, impresso nella memoria sensoriale e legato a un punto esatto nello spazio e a questo momento preciso sulla Terra.
Con quattro nuovi profumi unici, Officine Universelle Buly ci accompagna in un viaggio per il mondo. Attraverso il Mediterraneo con Iris di Malta e poi Cedro del Libano, lungo il canale di Suez verso il Mar Morto con Mirra d’Eritrea per concludere in direzione sud fino all'Oceano Indiano con Ambra del Madagascar.
Questi profumi evocano quattro destinazioni mitiche che hanno fatto sognare tanti artisti delle epoche passate, tra cui quattro grandi viaggiatori che hanno lasciato ai posteri le loro impressioni di quei luoghi: il celebre romanziere e autore di racconti danese Hans Christian Andersen a Malta, lo scrittore Alphonse de Lamartine in Libano, il botanico André Michaux in Madagascar e Arthur Rimbaud, il poeta delle Illuminazioni, in Eritrea. Ognuno a suo modo interpreta la figura atipica del "vagabondo" propria del XIX secolo, un viaggiatore che percorre le strade e gira le città, attraversa le montagne e solca gli oceani, per ricavarne storie che stimolano l’immaginazione, sulle ali di un profumo ispirato a quell'avventura. Come scrisse nel 1963 Nicolas Bouvier, romanziere e viaggiatore, vagando fra diversi paesi: "Come un'acqua, il mondo filtra attraverso di noi, ci scorre addosso, e per un certo tempo ci presta i suoi colori."
SULLE TRACCE DI UNO SCRITTORE, ALPHONSE DE LAMARTINE
Cedro, sandalo e vetiver si fondono nel nuovo profumo dell’Officine Cedro del Libano, matrimonio perfetto di sentori di legno assoluti. Come un raggio di sole che penetra il bosco, questo aroma declinato in Eau Triple, LaitVirginal, Huile Antique e SavonSuperfin si accende di toni agrumati con la verbena e il fiore d'arancio, si infiamma di spezie col pepe rosa. Nella fragranza si sprigiona quel senso di sacro che ci pervade sulle vette del Monte Libano, le stesse sensazioni che hanno ispirato questi versi appassionati di Alphonse de Lamartine in "Viaggio in Oriente": "I cedri del Libano sono reliquie dei secoli e della natura, i monumenti naturali più celebri dell'universo.
Conoscono la storia della terra, meglio della storia stessa."Membro dell'Académie Française e politico umanista, Lamartine è affascinato dall'Oriente, come i suoi contemporanei Chateaubriand e Théophile Gaultier. Importante esponente del movimento romantico francese, a settembre del 1932 parte per il Libano con tutta la famiglia, 14 cavalli, i domestici e una biblioteca di 500 volumi, nella speranza che il clima mite possa guarire dalla tubercolosi la figlia Julia, che allora aveva 10 anni. Insediatosi a Beirut, sulla collina di Acharafieh, scrive: "Ho aperto l'imposta in legno di cedro, unica chiusura (non esistevano vetri) della stanza in cui dormiamo in questo clima gradevole. Ho gettato il primo sguardo sul mare e sulla catena sfavillante di coste che si snoda arrotondandosi dopo Beirut fino alla punta di Batroun, a metà strada verso Tripoli…" Julia muore appena due mesi dopo il trasferimento, ma Lamartine rimane per scoprire il Libano, che percorre in una sorta di cammino mistico. Visita la valle di Qadisha, poi risale verso la foresta dei Cedri di Dio ("Horsh Arz el-Rab"), che si staglia da millenni sul Monte Libano a est del villaggio di Bcharré. Apprezzati per il profumo e la robustezza - si dice che re Salomone li usò per costruire le sue navi e il suo tempio - i Cedri di Dio (uno dei quali venne ribattezzato "il Cedro di Lamartine") hanno ispirato al poeta questi versi de "La caduta di un angelo", del 1838: "I santi, i poeti, i saggi / Sentiranno nel nostro fogliame / Rumori che somigliano alle grandi acque, / E sotto le nostre ombre profetiche / Formeranno i loro cantici più belli / Dai mormorii dei nostri rami."
Sulle tracce di un narratore, Hans Christian Andersen
Situato nel cuore del Mediterraneo, a sud della Sicilia, l'arcipelago di Malta è stato per millenni un gioiello conteso da una moltitudine sempre più vasta di paesi e potenze: fenici e cartaginesi, l'impero bizantino, aglabiti e normanni, siciliani e francesi e infine gli inglesi. Tutti hanno cercato di rendere definitivo il loro insediamento issando la propria bandiera sui contrafforti maltesi. Iris di Malta, il nuovo profumo dell’Officine declinato in Eau Triple, LaitVirginal, Huile Antique e SavonSuperfin, cela tesori provenienti da tutte queste culture di passaggio. La citronella e i fiori d'arancio, prestigiosi sentori esperidati apprezzati nelle corti italiane e francesi, si mescolano all'incenso e al patchouli dell'Oriente evocato nelle Mille e una notte. Completa il tutto il regale iris: coltivato in Toscana e in Marocco, si distingue per il profumo delicato di violetta, leggermente legnoso, che gli conferisce una rarità intrinseca, tanto preziosa quanto impegnativa - una fragranza possente e indimenticabile.
Neanche lo scrittore danese Hans Christian Andersen, uno dei più grandi viaggiatori della sua epoca, ha mai dimenticato la prima volta che posò gli occhi sull'isola di Malta, il 17 marzo 1841, all'acme di un lungo giro lungo le coste italiane, passando per la Grecia fino a Costantinopoli. È piena notte quando il piroscafo francese Leonidas su cui sta viaggiando approda nel grande porto di Malta avvolto da un silenzio immobile, sovrastato da un immenso spicchio di luna. La luce che emana dalle stelle, Venere prima di tutte, è così intensa che sembra proiettare le ombre degli oggetti. In questa atmosfera fiabesca, Andersen fa il suo ingresso nella città salendo una maestosa scalinata che dal porto arriva alla città alta, fra le vie di La Valletta. L'indomani, in visita al palazzo di San Anton, resta affascinato dal giardino favoloso e lussureggiante, a picco sul mare e in netto contrasto con la natura arida dell'isola. Il ricordo intenso di Malta non abbandonerà mai l'autore della Sirenetta, anche se la sua permanenza su quest'isola incantata durerà solo un giorno.
Hans Christian Andersen
SULLE TRACCE DI UN BOTANICO, ANDRE MICHAUX
Pietra misteriosa, nata dalle viscere del capodoglio, l'ambra grigia fluttua e galleggia negli oceani fino ad arenarsi sulle spiagge deserte del Madagascar. Tanto leggera quanto preziosa, dietro l'aspetto dimesso l'ambra cela un profumo caldo, esuberante e misterioso. Bisogna intuire la potenza stravagante del suo sentore dietro l'apparenza di pietra pomice. Proposta nelle versioni Eau Triple, Lait Virginal, Huile Antique e Savon Superfin, Ambra del Madagascar di Officine Universelle Buly combina questa fragranza enigmatica, calda e animale con la potenza del gelsomino, sempre raccolto al mattino, prima che sorga il sole, e con la folle sensualità della magnolia, bianca ed effimera, e del mandarino, principe degli esperidati.
Come l'ambra grigia, anche il botanico André Michaux approda, dopo un viaggio lungo una vita, sulle coste orientali dell'isola rossa che si estende fra l'equatore e il tropico del Capricorno. Dopo aver appreso l'arte botanica nel Giardino del Re di Versailles, Michaux parte nel 1779 per le prime missioni in Inghilterra e poi in Persia, da dove tornerà dopo tre anni, indifferente alla rivoluzione che stava scuotendo il paese, portando con sé centinaia di semi per creare un orto botanico e un giardino di piante aromatiche impressionante. Nominato botanico reale da Luigi XVI, nel 1785 parte con il figlio per il Nord America. Percorrerà il paese in lungo e in largo, dalla Florida alla Baia di Hudson, dalla costa atlantica fino al Mississippi, dove fa scoperte straordinarie, crea un giardino di acclimatazione a Charleston e spedisce in patria decine di migliaia di piante americane per il nuovo parco di Rambouillet. Il suo ultimo viaggio, nel 1802, lo porterà in Madagascar, dove studia la flora a Isatrana, nei pressi di Tamatave. Qui farà acclimatare in un apposito giardino moltissime specie di piante portate dalle Mascarene, penultima tappa del suo peregrinare: mango, guaiava, avocado, litchi, nespolo giapponese, pianta di caffè arabica... Sono coltivazioni utili, che contribuiranno a migliorare le condizioni di vita degli isolani, un'impresa innovativa nella movimentata storia del Madagascar. Michaux si spegnerà a Isatrana, pochi mesi dopo il suo arrivo in questo paradiso botanico, dove si rincorrono paesaggi unici: la foresta vergine e le savane, distese di arbusti spinosi, montagne e spiagge di sabbia fine, scogliere e file di baobab. Conforta immaginarlo esalare l'ultimo respiro sotto l'immenso e spettacolare ventaglio giallo-verde dell'albero del viaggiatore (Ravenala madagascariensis), in omaggio alla sua vita e alla sua vocazione.
Incisione, 1860
SULLE TRACCE DI UN POETA, ARTHUR RIMBAUD
La mirra, preziosa resina aromatica celebrata nel Cantico dei cantici, sgorga dalla corteccia del balsamodendro,un piccolo albero nodoso irto di spinioriginario del Corno d'Africa. Con il suo sentore ambrato, che richiama il limone e il rosmarino, il profumo Mirra d'Eritrea è l'espressione di una mistica orientale fatta di note calde e zuccherine sapientemente mescolate dall'Officine con una profusione di fiori romanticamente sensuali: tuberosa imperiale, magnolia, gelsomino e per finire la rosa. Declinato anch'esso in Eau Triple, LaitVirginal, Huile Antique e SavonSuperfin, come tante carezze sulla pelle. Consacrato ad Afrodite e quindi all'amore, secondo la leggenda l'albero della mirra ha dato vita a Adone, massima espressione della bellezza umana, di cui la dea si innamorò perdutamente. Questa resina divina viene estratta principalmente in Abissinia, antico regno della regina di Sabaoggi diviso fra Etiopia ed Eritrea.
Durante l’estate del 1880, alla ricerca del senso assoluto del viaggiare, il poeta Arthur Rimbaud attraversa in barca il Mar Rosso e costeggia le isole Dahlak facendo scalo nel porto eritreo di Massaua. Quando sbarca il 7 agosto 1880, forse ricorda i versi che aveva scritto sette anni prima nella poesia Addio: "E all'aurora, armati di ardente pazienza / entreremo nelle splendide città". Crocevia tra Africa, Asia e Occidente, Massaua ha visto passare tutte le culture e accolto tutte le popolazioni del Mediterraneo che arrivavano per i loro commerci: dagli antichi egizi in cerca di mirra, oro, legni preziosi e spezie, alle popolazioni dell'Impero ottomano, fino agli italiani e ai greci. Rimbaud rimane affascinato dall'estrema precarietà di questa regione collocata in un solco vulcanico: i frequenti terremoti e i vulcani non consentono all'uomo di dimenticare la sua vulnerabilità, mentre l'esuberanza di flora e fauna (sicomori e mangrovie, gazzelle e uccelli vari) lascia stordito il viaggiatore. Prima di addentrarsi nelle terre etiopi dell'Harar, per poi navigare verso il porto di Aden nello Yemen, Arthur Rimbaud ha di certo avuto modo di soddisfare a Massaua la sua passione per questo altrove sfavillante di cui aveva scritto con premonizione in Una stagione all'inferno (1873): “Amavo il deserto, i verzieri bruciati, le botteghe appassite, le bevande tiepide. (...) E, gli occhi chiusi, m'offrivo al sole, dio di fuoco."
Di Henry Salt, 1809.
Nel XIX secolo, i viaggi sono numerosi quasi quanto i viaggiatori... Già dall'inizio del secolo, le famiglie benestanti mandano i rampolli in Italia o in Francia per un "Grand Tour" di formazione alla bellezza, visitando i musei più importanti del mondo. I pellegrini visitano i luoghi sacri, i viaggi scientifici organizzati come grandi esplorazioni per mare e per terra si moltiplicano e ispirano la creatività letteraria di personaggi come Jules Verne, che immagina spedizioni straordinarie e futuristiche. Storici e archeologi girano il mondo in visita alle rovine antiche, da Roma al Medio Oriente. Le località di montagna diventano mete di viaggi della salute. I naturalisti si allontanano dalle città e dai paesi di origine per arricchire i loro erbari. Gli scrittori avventurieri spingono sempre più in là i confini dell'immaginazione per indugiare nel racconto di luoghi esotici in cui ambientare i racconti di viaggio, un genere particolarmente apprezzato. Come viaggiare? La via di terra non è consigliata, ma spesso inevitabile; le navi offrono un'ottima alternativa. La ferrovia, di recente invenzione, si sviluppa nel corso del secolo favorendo la comparsa di un animale tanto straordinario quanto insopportabile, il turista, la cui vocazione sarà riassunta così dallo scrittore Gilbert K. Chesterton nel 1936: "Il viaggiatore vede ciò che vede, il turista vede ciò che è venuto a vedere." In poche parole, il viaggio prende piede nel corso del XIX secolo, innescando movimenti di persone e di idee in un'atmosfera nuova all'insegna della modernità e, soprattutto, della libertà.
"Dopo anni di lotta scopriamo che non siamo noi a fare il viaggio, è il viaggio che "fa" noi. (…) Chi non ha saputo che un viaggio è morto e sepolto prima ancora che il viaggiatore ritorni? È vero anche il contrario: molti viaggi continuano dopo che è cessato il movimento nel tempo e nello spazio."
John Steinbeck, 1960
12 VEGETALI TRASFORMATI IN PROFUMI ORTICOLI
58 ACCESSORI DI BELLEZZA PER PRENDERSI CURA DEL CORPO E DEL VISO
59 BOUTIQUE DELL’OFFICINE IN TUTTO IL MONDO
51 OLI VEGETALI DI BELLEZZA
132 PETTINI IN ACETATO DA COLLEZIONARE
6 NÉCESSAIRE DA REGALARE
276 MONOGRAMMI DA INCIDERE SUI SAVON SUPERFIN
3 SALI PER PROFUMARE IL BAGNO
15 INCENSI E LEGNI DA BRUCIARE
8 PROFUMI PER AMBIENTI
UN’INFINITÀ DI CONFEZIONI ALL’ALTEZZA DELL’OMAGGIO CORREDATE DALLE INIZIALI DEL DESTINATARIO
1 SOLA OFFICINE UNIVERSELLE BULY
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L'eccezionale confezione origataCarte giapponesi a motivi floreali, a righe o a quadri, ma sempre coloratissime: ispirate alle fantasie tipiche dei kimono, vengono piegate secondo la rigorosa arte dell'origata.
Confezione regalo con monogrammaLa carta regalo dalla consistenza elegante può essere completata con le iniziali della fortunata persona che riceverà l'omaggio, stampate a rilievo. Le iniziali dorate, secondo la moda di un tempo, saranno completate con un nastro di velluto.
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XS: custodia mini per pettine, sapone o Baume des Muses ∙ 1,67 €
S: il compagno di viaggio ideale per flaconi profumati ∙ 1,67 €
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Ogni richiesta verrà rispettata nel limite del possibile e le possibilità sono grandi presso Officine Universelle Buly
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Il nostro maestro calligrafo, armato di penna d'oca e di antichi tamponi d'inchiostro, creerà uno splendido ex libris sulla copertina.
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