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Molto spesso, presso diverse culture o spiritualità, l'anno del calendario è messo in relazione con una figura animale, familiare o fantastica, le cui caratteristiche influenzerebbero gli astri. A loro volta gli astri influenzano l'andamento dei trecentosessantacinque giorni dell'anno. Coloro che sono più propensi a adottare un approccio olistico fanno riferimento al ciclo delle stagioni, all'incalzare dei giorni, alla calma delle notti, mentre gli spiriti più fiduciosi nelle stelle ripongono il loro destino nella benevolenza del regno animale. 

L'Officine fa parte di quest'ultima categoria di sognatori e si ispira quindi al calendario cinese per tracciare il profilo di quest'anno, che è sotto l'emblema del serpente, dal 1803 il nostro animale spirituale. Ma niente paura: questo rettile, che di certo non gode di buona reputazione, nasconde diverse facce, e altrettanti auguri proficui, tante quante le sue scaglie scintillanti. Rendetegli omaggio e reverenza e saprà ricompensare la vostra danza. 

L'Officine esplora la simbologia del serpente, animale dalla bellezza ambigua e ipnotica, che si insinua verso i cieli sin dall'antichità, e poi nel Rinascimento, fino ai giorni nostri... e poi dalle tele dei quadri ai nostri bagni. 

RACCONTO UNIVERSALE DAI MILLE VOLTI

Il serpente, che primeggia per astuzia fra gli animali dello zodiaco, suscita sentimenti contrastanti, dall'adorazione al timore. È l'animale totem di coloro che hanno nello sguardo una misteriosa duplicità, un che di intrigante.  

Questo rettile malizioso fa capolino in ogni leggenda e mito, muta aspetto agilmente alternando bene e male, bontà e tentazione, paradiso e inferno, sublime e mostruoso. Nessun altro animale sulla Terra porta con sé tante contraddizioni e simbologie. La capacità di cambiare pelle richiama l'eterno mutare, il disfarsi dell'abito perlaceo per indossare nuovi tratti. 

Busto di Medusa, Bernini, 1644-48, Musei capitolini (Roma)

Divino serpente

Secondo la mitologia i serpenti sono simbolo di rettitudine, di guarigione e al tempo stesso di pericolo, fedeli compagni delle principali divinità. Che si tratti del bastone di Esculapio, antica divinità della medicina, o dell'illustre caduceo di Ermes, questo audace rettile guarisce ogni male. Si palesa, nel giorno del suo massimo trionfo, sotto sembianze metà di animale e metà di donna: la mitica Echidna. La sua terribile influenza si esercita su tutto l'albero genealogico: Echidna infatti mette alla luce solo mostri terribili. Fra questi ricordiamo Cerbero, la Sfinge di Tebe, la chimera e infine Ladone... un rettile immaginario dalle cento teste, ciascuna in grado di parlare una lingua diversa.

Ercole e il serpente, Gabriel Forestier, 1934

Fascino serpentese

Il serpente continua a oscillare fra forze contrarie, passando a suo piacimento dalla virtù alla tentazione. Ha infatti fama di grande intelligenza, intuizione acuta e di una calma proverbiale. Senz'altro ottime doti, secondo il metro di misura umano, che tuttavia possono trasformarsi in malizia. Da grande saggio, il serpente si trasforma in fine fascinatore. Non si può non ricordare l'episodio della giovane Eva, a cui le mele erano proibite, e che ammaliata dal rettile giunse a mordere il frutto proibito... E che dire della danza ipnotica a cui il giovane Mowgli si abbandona, ipnotizzato dallo sguardo infinito del famoso Kaa? 

Eva tentata dal serpente, William Blake, 1799-1800

Buona fortuna

Dopo essere rinato per migliaia di anni sotto innumerevoli aspetti, il serpente indossa nuove scaglie di un bianco immacolato e diventa foriero di buona fortuna. Tra le braccia della bella Benzaiten, dea della musica, delle lettere e della ricchezza secondo la tradizione buddista giapponese, il rettile color d'alabastro, affascinato dalle note melodiose di un biwa, invoca l'abbondanza e la prosperità... pecuniaria.

Soleil d’hiver, Charles Walch, 1947

"Per ingannare il mondo, assumi il suo aspetto; appari come il fiore innocente, ma sii il serpente che si cela sotto."

William Shakespeare, Macbeth, 1605 circa

La trama fascinosa del serpente si architetta fin dal primo sguardo. Il suo leggendario portamento, lo splendore delle sue scaglie, il corpo longilineo che si avvolge e svolge non possono non ispirare ammirazione. Ispirata dunque dalla sua ricca leggenda, come pure dalla cura per l'igiene e dal fascino estetico, l'Officine si ispira al bel profilo dell'animale per decorare la collezione di prodotti per l'igiene della bocca e dei denti. Tubetti e flaconi sono decorati con un rettile avvolto e avvolgente, mentre svolgono insieme la missione di rinfrescare l'alito, che si tratti di biscia dei campi o di vipera delle città.  

L'Opiat Dentaire, dentifricio all'aroma raffinato di menta, di mela o di arancia, concorre a offrire il premio di eccellenza per il più bel sorriso o l'alito fresco.  Un dentifricio di dimensioni adeguate a vincere sull'Idra di Lerna e le sue nove teste malefiche e maleodoranti. 

Per completare la pulizia dei denti e prolungare la sensazione di pulizia, niente di meglio di un trattamento con l’Eau de la Belle Haleine, un collutorio dal dolce sapore di tè alla menta. 

L'Eden dentale si trova a pochi passi dal lavabo, sotto i colori del celebre serpente Buly, che veglia con saggezza sul benessere di tutti i sorrisi seducenti.  

CELEBRE INCIPIT ADEGUATO ALLA CIRCOSTANZA

"Ho riflettuto sulle avventure della giungla e, a mia volta, sono riuscito, con una matita colorata, a tracciare il mio primo disegno. Il mio disegno numero 1. Era fatto così: (1)

Quando ho mostrato il mio capolavoro agli adulti, ho voluto sapere se ne erano impauriti. Loro mi hanno risposto: "Perché un cappello dovrebbe farci paura?" Il mio disegno non rappresentava un cappello, bensì un boa che digeriva un elefante. Allora ho disegnato l'interno di un serpente, così che gli adulti potessero capire. Hanno sempre bisogno di spiegazioni. Il mio disegno numero 2 era fatto così: (2)

Gli adulti mi hanno consigliato di lasciar stare i disegni dei serpenti boa aperti o chiusi, dal di dentro o dal di fuori che fossero, e di interessarmi piuttosto alla geografia, alla storia, alla matematica e alla grammatica. È per questo motivo che ho abbandonato, all'età di sei anni, una magnifica carriera di pittore. Ero stato scoraggiato dall'insuccesso del mio disegno numero 1 e del mio disegno numero 2. Gli adulti non capiscono mai nulla da soli, ed è faticoso per i bambini spiegar loro le cose di continuo."

Il piccolo principe, Antoine de Saint-Exupéry, 1943

"Il serpente che non può cambiare pelle muore. Lo stesso accade agli spiriti ai quali si impedisce di cambiare opinione: cessano di essere spiriti."

Friedrich Nietzsche, Aurora, 1881

SERPENTI ANIMATI

L'ipnotico Kaa ne Il libro della jungla, Disney Studios, 1967

Il leale Aoda in Naruto, MasahiKishimoto

Vipera in Kung Fu Panda, DreamWorks Animation Studios, 2008

Il serpente goloso in Tintin in Congo, Hergé, 1931

L'amore rettiliano di Eva e Ajar in Sahara, Pierre Coré, 2017

Il malefico Nidhogg in I mondi di Thorgal, Éditions du Lombar

Sir Biss, soprannominato anche Serpente malfidato, in Robin Hood, Disney Studios, 1973

BELLEZZA E CURIOSITÀ VANNO A BRACCETTO

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